venerdì 4 settembre 2015

Stand still Stay silent

E poi boh. Una si ripromette (e vi promette) di aggiornare un po' di più questo blog, poi va a fare uno scavo archeologico e torna praticamente in stato comatoso, poi le regalano finalmente un tablet nuovo in sostituzione del netbook tristemente defunto, ma già deve ricominciare a cercare un appartamento per la laurea magistrale... e, tra una cosa e l'altra, il blog finisce ancora una volta solo soletto nel dimenticatoio.

Sarà andata proprio così o saranno tutte chiacchiere per coprire l'innegabile ed indiscutibile pigrizia di Clara? Ai posteri l'ardua sentenza... ma per aiutare i posteri, sappiate che l'individuo in questione si è letto cinque e-book di Terry Pratchett in due settimane. Calcolate il tempo impiegato, aggiungete quello speso ad occuparsi del suo gatto virtuale ed ad organizzare una vacanza nello Yucatan che non farà mai, e giudicate voi.

Grazie del prezioso contributo, Voce. Tornando a noi, però, qualche settimana fa vi avevo detto che avevo parecchie cose da raccontarvi. Piccole perle scovate su Internet e non... quindi, meglio cominciare a farlo, prima di dimenticarmene.

Non sta scherzando. Non avete idea di cosa sia capace di dimenticarsi questa ragazza.

Comunque... cominciamo con l'ennesimo webcomic. Sì, anche stavolta in inglese. No, non mi sono ancora stancata. Questa volta si tratta di "Stand still, stay silent", una storia post-apocalittica dalle sfumature horror e fantasy scritta e disegnata da Minna Sundberg.
Nel prologo della storia, un'epidemia si diffonde in tutto il mondo, ma è inizialmente presentata come un'innocua influenza. Diversi gruppi di persone, in Islanda, Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia, si preparano ad affrontare questa ondata influenzale, o rimangono coinvolti dalle precauzioni governative, o semplicemente non se ne curano e si allontanano per puro caso... e poi, come prevedibile, l'influenza si rivela meno innocua del previsto. Ed anche molto meno "naturale".
Novanta anni dopo, il nucleo di sopravvissuti nel nord Europa ha perso da decenni ogni contatto con il resto del mondo, infestato da creature mostruose a cui hanno dato il nome di giganti e troll del folklore scandinavo. Soluzioni drastiche sono state adottate per prevenire il diffondersi della piaga e delle sue conseguenze, e per tentare di recuperare terreno, ma senza grandi risultati. Nel frattempo, tutto ciò che riguarda il passato ed il resto del pianeta è stato dimenticato, se non da pochi, ed anche quello che si sa è avvolto nella leggenda. In compenso, pare che alcune persone abbiano ora poteri magici, il che è assai comodo per una civiltà che lotta per la sopravvivenza.



La storia si concentra a questo punto sui membri di una piccola missione di ricognizione fuori dal mondo conosciuto, un piccolo e piuttosto scalcinato gruppo "internazionale" che discende dai personaggi del prologo. I nostri eroi, scelti in base al famoso criterio del "non abbiamo soldi per permetterci qualcuno che sia competente e sano di mente allo stesso tempo", sono inviati quindi verso sud alla ricerca di risposte su cosa ci sia là fuori (e se con l'occasione trovano qualcosa che consenta alla spedizione di fare qualche soldo, meglio). Troveranno qualcosa? Moriranno tutti tragicamente? O si ammazzeranno a vicenda prima di arrivare?
No, in realtà vanno tutti piuttosto d'accordo, non temete :P





Comunque, questa serie mi ha colpito in modo molto favorevole per alcuni motivi, primo tra tutti il grande talento artistico dell'autrice, soprattutto nella resa dei paesaggi. Le ambientazioni sono sempre stupende, ricche di dettagli, ed al tempo stesso suggeriscono con maestria l'idea del pericolo in agguato tra le rovine della civiltà e la bellezza della natura. Ci sono pagine e pagine in cui non succede nulla di spaventoso, ma il lettore attento può scorgere sagome ed occhi in agguato tra le ombre, o forse peggio ancora, non scorgerli affatto... Ed aspettate di vedere quando il pericolo effettivamente si manifesta in mostri usciti da un incubo terrificante: ho detto "sfumature horror" all'inizio? Diciamo che è più di una sfumatura. Sempre di più.





Detto questo, ci sono anche parecchi momenti umoristici o "dolci", ma anche qui l'autrice si rivela particolarmente abile a rendere nelle espressioni e nei gesti dei personaggi un'atmosfera più rilassata, condensando in poche vignette una carica di simpatia che porta ad affezionarsi ai personaggi. Insomma, l'arte è uno dei motivi principali che mi hanno spinto a questa lettura, e per cui ve lo consiglio. Arrivo a sostenere che tra i vari webcomic che ho recensito finora questo ha probabilmente il mio stile di disegno preferito.

Tranquilli, cambierà idea domani stesso.

Ma torniamo alla storia. Ci sono un paio di cose piuttosto originali che vorrei sottolineare: in primo luogo, la questione delle lingue. Il nostro team internazionale contiene diversi individui che, appunto, parlano lingue diverse. Non una non meglio definita lingua comune che risolve all'istante tutti i problemi di comunicazione, ma ci sono effettivamente delle difficoltà linguistiche, la necessità di un personaggio che funga da traduttore. Non preoccupatevi, per noi i testi sono in inglese, con delle bandierine che ci aiutino a capire in cosa stiano parlando... è anche l'occasione buona per imparare le bandiere dei paesi scandinavi, visto che vi propongo sempre letture istruttive?

No comment.

Questo fatto mi ha colpita, visto che si tratta di una questione di solito sorvolata. Un altro fatto interessante è la lunghezza del prologo, che non si limita ad un rapido "è successo questo e questo, ora passiamo ai nostri eroi". Come dicevo prima, c'è una paziente costruzione, che ci presenta diversi personaggi e le loro vite, e come siano arrivati a salvarsi dalla carastrofe di cui, all'inizio, sono totalmente ignari. Anzi, se c'è una cosa che mi dispiace è che questi personaggi spariscano dopo il prologo, perché in poche pagine ero riuscita ad affezionarmi a loro! Lunga e meticolosa è anche la preparazione che porta alla presentazione della squadra e della missione. Questa attesa prima di arrivare alla parte "centrale" potrebbe scoraggiare i lettori più impazienti, ma personalmente l'ho trovata un ottimo modo per creare e mostrare un mondo che è assai più largo della sola trama principale. Comunque, se proprio avete fretta, potete sempre saltare i primi volumi... ma peggio per voi.

Come sospettate tutti, Clara aveva effettivamente saltato i primi volumi cominciando a leggere da una pagina a caso, per poi ricominciare dall'inizio. Sappiamo tutti che è pessima, no?

Insomma, in breve: se siete persone pazienti a cui piacciono gli horror post-apocalittici con sfumature fantasy, un po' (tanto) di umorismo, ed un eccellente stile di disegno, "Stand still. Stay silent" è una lettura perfetta per voi. Buona lettura!


Clara


2 commenti:

  1. Molto interessante, ho cominciato subito a leggerlo. Belli anche i disegni.
    Curiosità: cosa sarebbe il gatto virtuale di cui parla la Voce?

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    1. Oh, è solo un giochino online in cui devi allevare un gatto, dargli da mangiare, portarlo al parco, eccetera... insomma, l'ennesima versione del Tamagotchi XD In assenza di un gatto reale, mi accontento come posso! Mi fa piacere che il fumetto ti piaccia, io l'ho trovato per sbaglio ma mi ha subito catturata!

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