sabato 21 marzo 2015

Alla ricerca del tempo perduto...

... Che poi, dopo un titolo così, viene da farsi domande sulla mia salute mentale (me lo dico da sola così non ci pensa la mia Voce della coscienza/Voce nella testa di fiducia). Sì, perché se il tempo impiegato a dare esami e studiare per il mio indefinito futuro viene considerato "perduto", come dovrei considerare tutto il resto?

Forse, la butto lì a caso, dovresti piantarla di cercare titoli ad effetto.

Oppure dovresti mettere titoli ad effetto meno problematici, come "La vendetta dei pinguini ninja". A quel punto nessuno si farebbe domande sulla tua salute mentale, ci sarebbero solo certezze.

Quelle ci sono già...

Grazie, abusivi, anche voi mi siete mancati. Comunque, questo mese è stato difficile resistere alla tentazione di aprire questo blog e mettermi a scrivere. Sono successe così tante cose di cui avrei voluto parlare, cose di cui si è parlato tantissimo ma su cui volevo sfogarmi anche io... però ho resistito.

Ah, adesso perdere su altri siti tutto il tempo che avresti impiegato su questo blog si chiama resistere? Dovremo aggiornare i vocabolari.

COMUNQUE, stavo dicendo. Approfitto di questo post per una breve panoramica su tutto quello che avrei voluto scrivere per esteso nelle ultime tre settimane, mentre dal prossimo torneremo alle consuete recensioni ed opinioni varie, di cui ho fatto un po' di scorta. Pronti?

No, devo andare in bagno.

Shhh, da ora in poi questo è un post serio.

Via!
1) TERRY PRATCHETT
Ormai è passato un po' di tempo, ma ancora non riesco a crederci. Il mio autore preferito, l'uomo che mi ha fatto vedere il fantasy in una luce completamente nuova, l'uomo che ha rivoluzionato la mia idea di questo genere, è morto. Malato di Alzheimer da anni, sir Terry Pratchett, per i suoi adorati fan Pterry, ha continuato a plasmare universi di brillante fantasia e comicità fino all'ultimo. Ed ora il mondo della scrittura è un po' più vuoto, come il cuore di tutti i lettori che l'hanno adorato. Moltissime persone hanno commemorato questa perdita molto meglio di quanto possa fare io, ad esempio con disegni meravigliosi su DeviantArt:
Farewell, sir Terry Pratchett
The End
At last, sir Terry, we must walk together
In uno dei suoi libri, "Il tristo mietitore", Terry ha detto che la vita di un uomo non è davvero finita fino a quando non sono svanite le conseguenze delle sue azioni, come cerchi che si allargano da un sasso lanciato nell'acqua. Se è così, e se le dimostrazioni di affetto e rimpianto che hanno inondato Internet sono un segno attendibile, il grande genio del fantasy comico continuerà a vivere molto a lungo.
In ritardo, ma lo aggiungo anche io: buon viaggio, sir Terry Pratchett. Vada a scoprire cosa la attende dall'altra parte del deserto.

2) NIMRUD, MOSUL, HATRA, TUNISI
Ovvero, luoghi dove tesori dell'umanità sopravvissuti allo scorrere dei millenni hanno dovuto soccombere, indifesi ed abbandonati, alla follia furiosa di esseri che non vorrei neanche definire umani, ma purtroppo la storia ci ha insegnato che gli esseri cosiddetti umani sono capaci di molto peggio. Ormai da tempo l'allarme era stato lanciato, anche se in troppi continuavano, e forse continuano tuttora, ad ignorarlo. Migliaia di vite umane erano già state perse. Ma in qualche modo, questi gesti dell'Is (o Isis che dir si voglia), la distruzione delle statue del museo di Mosul, e poi il passaggio con tanto di bulldozer sugli antichissimi edifici assiri... ecco, in qualche modo rende tutto ancora più terrificante e triste. Io stessa ho studiato quei monumenti e quelle statue, solo l'anno scorso. Ho desiderato andarli a vedere, magari addirittura partecipare ad uno scavo archeologico in quella zona, quando la situazione politica fosse migliorata. Non ho mai pensato, nemmeno per un istante, che sarebbero svaniti prima di me. E' strano, e disturbante, e angosciante.
Certo, è probabile che molti di quei reperti, quelli più facilmente trasportabili, siano in realtà partiti verso il mercato nero, seguendo la stessa strada che moltissimi beni di valore culturale da Siria, Iraq, Afghanistan hanno già preso. E magari tra qualche mese o anno ricompariranno in qualche collezione privata. Da un lato, questo pone ricchezze inestimabili al sicuro dalla guerra e dalla violenza, ma dall'altro, molte di esse sono comunque perdute, e lo sono i contesti da cui provengono.
Ci sono stata male, fisicamente, quando ho visto quelle immagini e quei video. Non ho problemi ad ammettere che ho desiderato la morte dei responsabili. E poi mi sono sentita in colpa per averlo fatto, perché la morte di qualcuno non è mai una soluzione, e di sicuro non riporterebbe indietro quello che hanno distrutto o fatto sparire. Quindi, non dirò che voglio che muoiano. Dico solo che spero, e prego, che in qualche modo giustizia sia fatta.
E naturalmente, ora c'è quello che è successo a Tunisi, al museo del Bardo. Ancora un luogo di cultura bagnato di sangue per colpa del fanatismo e della follia violenta. Ancora un colpo al cuore per chi come me si interessa al passato ed alle sue magnifiche testimonianze. Ancora una dimostrazione, se fosse servita, che questa gente è un problema che riguarda tutti noi, perché ogni pezzo di cultura che svanisce è una perdita dell'intera umanità.
Io credo in Dio, ma non credo che un dio possa chiedere questo.

3) LIBERA (L'ITALIA)
Stamattina ero alla manifestazione di Libera in memoria delle vittime delle mafie. E non so se qualcuno di voi c'era, ma in tal caso, grazie. Grazie per esserci stati. Grazie a chi poteva esserci fisicamente, ma ha pensato, ha guardato, ed è stato lì con lo spirito. Grazie agli organizzatori, grazie a don Luigi Ciotti per le sue parole. Grazie ai familiari delle vittime che abbiamo ricordato, che continuano a lottare per le idee e per i valori in cui i loro mariti, i loro padri, i loro figli avevano creduto. Grazie a tutti costoro, morti per un ideale, per un'Italia migliore, per una libertà da catene che ormai avvolgono l'intera nostra penisola, e si estendono in molti altri stati. Grazie a chiunque lotta oggi, ed a chiunque lotterà in futuro.
L'altro giorno, ne parlavo con un'amica dall'estero. Era convinta che l'Italia fosse una cosa del passato, che in Italia ormai non esistesse più. Le ho detto che non era così. Spero di rivederla tra qualche anno e poterle dire che ha ragione, che la mafia, tutte le mafie sono rimaste nel passato, e che nel futuro dell'Italia ci sono libertà ed onestà. Il realismo mi spinge a pensare il contrario. Ma una parte di me continua a credere nei sogni. E se sogniamo tutti insieme, se lottiamo per questi sogni, forse è possibile.

E così finisco questo post più serio e triste della media. Spero di non avervi annoiato o depresso troppo. In tal caso, prometto che nei prossimi post tenterò di tirarvi su di morale.
Arrivederci a presto,

Clara


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