martedì 14 ottobre 2014

Pantera

Ancora una volta dal computer dell'università, visto che il mio continua a non collaborare, ed ancora una volta a parlarvi di un libro.

Perché non sia mai detto che Clara faccia qualcosa di produttivo, anche senza Internet a distrarla.



"Pantera" è un libriccino sottile, un centinaio di pagine, una lettura adatta per essere divorata in qualche ora di viaggio. Raccoglie due racconti di Stefano Benni. Il primo è appunto "Pantera", dal nome, o meglio soprannome, della protagonista, Dea indiscussa dell'Accademia dei Tre Principi, la sala da biliardo dove lavora il narratore. Ed attraverso la sua voce conosciamo dapprima l'ambientazione, la fumosa sala sotterranea dove si muovono clienti occasionali e campioni indiscussi del tavolo verde, i veri Giocatori autorizzati a giocare sui tre tavoli chiamati appunto Principi. Ci viene presentata una varietà di figure umane appena schizzate, descritte con pochi particolari efficaci, che ricordano quella collezione umana di "Bar Sport". 
Ma tutto questo svanisce sullo sfondo per lasciare posto all'indiscussa regina. Pantera, abbigliamento nero, labbra rosso carminio, occhi verdi e taglienti, mani eleganti e spietate nel maneggiare quella stecca da biliardo che è la sua spada contro le ingiustizie del mondo. E Pantera riemerge dai racconti quasi leggendari con cui viene introdotta, e torna a dominare incontrastata sui Tre Principi. La notizia si sparge, e dal resto del mondo arrivano nuovi sfidanti per togliere il primato alla Dea Pantera, nuove figure umane da aggiungere al campionario che la maestria di Benni ci regala ancora una volta. Ed infine per Pantera arriva la battaglia finale, una partita che è molto più di questo, una partita che potrebbe essere la vera svolta della sua vita...
Non vi rivelo come va a finire, ovviamente. E del resto neppure il narratore sa come vada davvero a finire la storia. Una conferma, o forse no, leggera ed ambigua come è, si trova solo nella penultima pagina del secondo racconto... forse però è solo il lettore che vuole trovarla.
Questo secondo racconto ha per protagonista una bambina, Aixi, che vive con il padre pescatore, gravemente ammalato, in una capanna in riva al mare. Aixi che adora il male e custodisce gelosamente il maestoso ramo di corallo che sancisce il patto tra l'oceano e la sua famiglia. Aixi che non vuole andarsene, e lotta per rimanere lì, per aiutare il padre, fino a decidere di prendere la barca da sola ed uscire a pesca. Aixi che, un quadro di parole dopo l'altro, ci fa entrare nel suo mondo. Aixi che ci lascia ancora una volta con un finale aperto alle interpretazioni ed alla fantasia, per rituffarsi nelle onde a cui appartiene. E che solo nella penultima pagina, solo forse, si collega al primo racconto, ma al tempo stesso è collegata ad esso fin dal principio, giovane donna che non si arrende al resto del mondo e che, al posto di una stecca da biliardo, combatte per la sua vita con ami ed esche.
Due personaggi femminili intriganti, coraggiosi e non omologati, due spezzoni di vita ai margini, fragili e pericolanti, eppure vissuti al massimo.
A fare da contorno alle storie, troviamo gli interessanti disegni di Luca Ralli, sospesi tra il realistico e la caricatura, con uno stile assolutamente adeguato a quello dello scrittore. Immagini interessanti e curate, che riportano anche per gli adulti il vecchio piacere dei libri illustrati.
Insomma, se avete voglia di una lettura veloce, leggera ma "tagliente", "Pantera" fa per voi. Ancora una volta, buona lettura!


Clara



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