domenica 5 ottobre 2014

1Q84




Il libro che voglio proporvi oggi è 1Q84 di Murakami Haruki, di cui avevo già letto Kafka sulla spiaggia. O meglio, i libri, visto che si tratta di una trilogia, che però è meglio leggere tutta d'un fiato.
Murakami, come per il romanzo precedente, si conferma un autore assai particolare, nelle scelte narrative come in quelle stilistiche, e capace di scatenare reazioni contrastanti.
1Q84, in realtà, è il primo libro di Murakami che io abbia visto in libreria, il libro la cui copertina mi ha fatto venire la curiosità di conoscere questo scrittore... ed ovviamente, trattandosi della sottoscritta, ho impiegato due anni per trasformare questa curiosità in una lettura concreta. Non ho nulla da dire in mia difesa, quindi passo direttamente alla quarta di copertina.

1984, Tokyo. Aomame è bloccata in un taxi nel traffico. L'autista le suggerisce, come unica soluzione per non mancare all'appuntamento che l'aspetta, di uscire dalla tangenziale utilizzando una scala di emergenza, nascosta e poco frequentata. Ma, sibillino, aggiunge di fare attenzione: "Non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola". Negli stessi giorni Tengo, un giovane aspirante scrittore dotato di buona tecnica ma povero d'ispirazione, riceve uno strano incarico: un editor senza scrupoli gli chiede di riscrivere il romanzo di un'enigmatica diciassettenne così da candidarlo a un premio letterario. Ma "La crisalide d'aria" è un romanzo fantastico tanto ricco di immaginazione quanto sottilmente inquietante: la descrizione della realtà parallela alla nostra e di piccole creature che si nascondono nel corpo umano come parassiti turbano profondamente Tengo. L'incontro con l'autrice non farà che aumentare la sua vertigine: chi è veramente Fukada Eriko? Intanto Aomame (che pure non è certo una ragazza qualsiasi: nella borsetta ha un affilatissimo rompighiaccio con cui deve uccidere un uomo) osserva perplessa il mondo che la circonda: sembra quello di sempre, eppure piccoli, sinistri particolari divergono da quello a cui era abituata. Finché un giorno non vede comparire in cielo una seconda luna e sospetta di essere l'unica persona in grado di attraversare la sottile barriera che divide il 1984 dal 1Q84. Ma capisce anche un'altra cosa: che quella barriera sta per infrangersi.

Ecco come inizia. Da qui in poi i capitoli sono un susseguirsi di rivelazioni e sviluppi inattesi ed incontrollabili, a volte lenti come un'inesorabile marea, altre rapidi e tempestosi, in una dimensione sempre più sospesa tra il prosaico ed il soprannaturale. Nel corso dei primi due libri gli elementi inspiegabili si moltiplicano, ed anche il terzo lascia aperta ogni interpretazione degli eventi. Come per "Kafka sulla spiaggia", insomma, il lettore è trascinato in un vortice di mistero e possibilità, tra accenni, enigmi e passati da ricostruire, e poi lasciato lì fino alla fine ed oltre. Condivide con i personaggi stessi la sensazione di essere finito in un sogno, in un'allucinazione, in una lucida follia che al tempo stesso è totalmente reale - un mondo incerto riassunto e simboleggiato proprio da quelle due lune che splendono nel cielo notturno.
La Q del titolo è lì proprio per quello - la Q di question, domanda, enigma che ha trasformato il 1984 di Aomame in qualcos'altro. 1984 è al tempo stesso un riferimento a "1984" di George Orwell, terrificante e perfetto capolavoro della letteratura distopica. Distopia come luogo distorto, divergente da quello conosciuto, un luogo ed un tempo come quelli in cui i protagonisti, Tengo ed Aomame, finiscono catapultati.
La trama, a mio parere, procede in alcuni tratti un po' troppo lentamente per i miei gusti: nella prima parte è assai forte e coinvolgente, poi rallenta parecchio, poi ancora salti temporali e brusche accelerate, di nuovo lenta, di nuovo rapida, e si riprende con un ritmo incalzante nel finale.
C'è una dimensione da thriller, perché la stessa Aomame è un'assassina, una vendicatrice da manuale, ed al tempo stesso ce n'è una sentimentale, che si dipana con maggiore chiarezza nel corso della storia e che affonda le sue radici in un momento passato condiviso dai due protagonisti, Aomame e Tengo. C'è, come dicevo già da prima, una componente soprannaturale, nei misteriosi Little people che dalle pagine della Crisalide d'aria si trasferiscono progressivamente in quelle di 1Q84. Ce n'è una fantascientifica nell'esistenza di mondi paralleli e nel passaggio in un altro di essi. C'è, nel terzo libro, un'investigazione da autentica detective novel, avvincente anche perché non è uno dei protagonisti ad eseguirla, ma un oppositore, trasformandola così in un'occasione per rivelare un punto di vista diverso su quanto è successo prima.
Per quanto riguarda lo stile, esso si caratterizza innanzitutto per la ricchezza di riferimenti, dalle marche di consumo più conosciute a musicisti e scrittori "classici", creando un complesso sistema di rimandi. Un altro punto principale sono le descrizioni precise, curate nei singoli dettagli, ma forse proprio per questo fredde ed asettiche, una tecnica descrittiva che crea immagini molto limpide ma al tempo stesso estranianti. Chiare e lontane come quel mondo così uguale eppure così diverso in cui i protagonisti si trovano. Si sente forse, in questo uso della parola, una certa prevalenza della forma sulla sostanza, ancora una volta però in sintonia con quel gioco tra apparenza e realtà che sottende all'intero romanzo. "La realtà è una sola", dice il tassista che Aomame incontra all'inizio del libro, ma è proprio così?
Per farla breve, sono arrivata alla fine dei tre libri senza avere ancora un'idea precisa di cosa ne pensassi. Mi è piaciuto, non mi è piaciuto... come faccio a rispondere? Sì, mi è piaciuto, nel senso che mi ha preso. Che l'ho divorato dall'inizio alla fine, che mi sono affezionata ai personaggi, che ho tirato sospiri di sollievo per loro in alcuni punti e sono rimasta delusa insieme a loro in altri. Che mi sono immersa in quell'atmosfera onirica e, nelle notti che ormai si stanno raffreddando, ho alzato il naso e gli occhi al cielo per assicurarmi che la luna fosse ancora una sola.
Al tempo stesso, non mi è piaciuto del tutto che molte domande siano rimaste non solo senza risposta, ma proprio abbandonate lì. Ci sono alcuni punti della trama che sono stati sottolineati e ribaditi per centinaia di pagine, ma infine lasciati irrisolti senza che nessuno più facesse cenno ad essi. Va bene che non tutti i misteri abbiano una soluzione, anzi lo trovo intrigante, ma che almeno qualcuno si ponga il problema.
Detto questo, vi consiglio di leggere questo libro, anzi questi libri? Probabilmente sì, se siete lettori dotati di una certa resistenza e, perché no, di una disponibilità a sospendere la vostra incredulità ed affidarvi senza domande ad una dimensione onirica. Forse no, se state cercando una lettura di semplice intrattenimento o se siete allergici alle sotto-trame irrisolte. Potete dare un'occhiata su Internet, e troverete decine di opinioni contrastanti su questo libro. Nel mio piccolo ho provato a dare il mio contributo, rimanendo il più imparziale possibile. Il che, quando parlo di libri, significa comunque assai poco imparziale, l'avrete capito.
Ma voi, se lo avete già letto, cosa ne pensate?


Clara


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