mercoledì 18 giugno 2014

Mahou Gyoushounin Roma



Buongiorno a tutti! Eccomi qui, dopo una lunga assenza dovuta ad una certa odiosa sessione di esami, a recensire l'ennesimo manga.

Il che fa sorgere una fondamentale domanda... se eri impegnata in una sessione d'esami, come mai hai avuto il tempo di scoprire un nuovo manga? Forse la verità è che ogni dieci minuti di studio ti fermavi a perdere tempo su Internet, e nonostante ciò non hai mai aggiornato il blog?

O forse sei stata rapita dagli alieni che ti hanno costretta a leggere manga come parte di un misterioso esperimento incomprensibile alla mente umana, e non ti hanno lasciato accedere a Blogger?

Gli alieni in questione devono aver visto quello che scrive e deciso che per il bene dell'umanità doveva essere bloccata.

Allora, Voce, a questo punto devi prendere una decisione. Non puoi lamentarti perché non scrivo e poi lamentarti perché scrivo, o l'uno o l'altro.

In quanto tua Voce della coscienza è mio preciso dovere spronarti a migliorare in tutti gli ambiti, sorvolando su dettagli banali come la mia personale coerenza o la verità insita in quello che dico. E poi confonderti le idee è più divertente.

Confermo anche io.

Ed ora, prima che tu sia troppo confusa, sbrigati a finire questa inutile recensione. Che tra l'altro riguarda un manga che nessuno in Italia conosce o conoscerà mai, a parte te e le due persone che leggeranno questa pagina per sbaglio.

Allora, come stavo dicendo prima del siparietto comico d'obbligo, il manga di oggi si intitola "Mahou Gyoushounin Roma", ed è costituito da una serie di capitoli auto-conclusivi. Ci sono alcune frasi qua e là, ed un paio di momenti in particolare, che suggeriscono una storia più complessa, ma per il resto si tratta di una serie di storie. Il collegamento tra di esse è dato proprio dalla presenza della misteriosa Roma, una magica e misteriosa venditrice ambulante che con il suo piccolo (e piuttosto inquietante) famiglio distribuisce oggetti magici in grado di soddisfare desideri e necessità dei clienti. E non c'è bisogno di pagarla in soldi, tutto quello che chiede è di poter raccogliere il "Klesha", l'energia legata all'avidità ed al forte desiderio di una persona. Purtroppo, come è facile supporre, non esiste la clausola "soddisfatti o rimborsati", e neppure un manuale di istruzioni. E non è facile trattenersi dall'abusare del potere degli oggetti magici...
I problemi dei protagonisti sono gli stessi di tutti noi. Una cotta difficile da dichiarare, troppo poco tempo per fare tutto, i soldi che non bastano per un motorino o una vacanza, una partita da vincere. Ed ecco un biglietto per fare innamorare di te la persona che ti piace. Una piuma per teletrasportarsi ovunque. Incenso per sognare la felicità. Una moneta per essere fortunato. Un orecchino per leggere nel pensiero. E decine di altri intriganti strumenti, proprio quello che ti serviva... o forse no? I protagonisti di alcune delle storie lo scopriranno loro malgrado, e non tutti avranno il loro lieto fine. Anzi, soprattutto nei primi racconti, il colpo di scena finale vi lascerà un po' di amaro in bocca.
Si potrebbe considerare "Mahou Gyoushounin Roma" un manga di favole magiche ambientate nel mondo contemporaneo, favole sul pericolo del desiderare troppo o del cercare scorciatoie verso i propri obiettivi.

Sul pericolo di accettare oggetti misteriosi da perfetti sconosciuti in mezzo ad una strada no, eh?

La cosa che mi ha colpito di più è l'imprevedibilità dei finali, soprattutto perché proprio quando inizi ad essere pessimista sulle possibilità di salvezza degli sfortunati clienti, arrivano gli episodi a lieto fine, alcuni addirittura che ti strappano una risata. Farsi una maratona di tutti i capitoli insieme significa affrontare montagne russe di angoscia, sollievo, simpatia e confusione.

Come la confusione al perché questa gente accetti oggetti da dei perfetti sconosciuti in mezzo ad una strada.

Perché quegli oggetti sono proprio quello di cui hanno bisogno per risolvere i loro problemi, o per illudersi di farlo. E così il manga, proprio per la vicinanza delle loro situazioni alle nostre di tutti i giorni, ci lascia anche un interrogativo... vorreste anche voi un oggetto magico? E se lo aveste, riuscireste a fermarvi in tempo?
Per quanto riguarda lo stile di disegno, lo trovo molto piacevole, piuttosto simile a quello di "Yamada e le sette streghe" per intenderci. In particolare la figura di Roma riesce a rendere l'aura di mistero di questa ragazza vagabonda. Una nota a parte la merita anche il suo piccolo famiglio, frequentemente scambiato per un pupazzo da ventriloquo, che riesce, nonostante l'aspetto da giocattolo, ad essere maledettamente inquietante. Il ritmo, vista anche la scansione in brevi episodi, è rapido ed intrigante, anche se in alcuni casi avrei voluto storie più approfondite.
Insomma, se cercate storie soprannaturali brevi ma assai efficaci, direi che dovete dare una possibilità a questo manga. E che vi sia piaciuto o no, ricordatevi di darmi il vostro parere ;)



Clara


3 commenti:

  1. Bentornata Clara.
    Il manga sembra molto interessante. Per certi versi l'idea mi ricorda un po' xxxHolic, lo conosci?

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    1. Grazie! L'ho sentito nominare, ma non sono una grande fan delle Clamp e non l'ho mai letto. Come è?

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  2. Divertente, anche se a volte un po' confuso (ma ho letto che è pieno di riferimenti ad altre opere delle Clamp, che quindi probabilmente non ho colto).
    Intanto ho iniziato a leggere Mahou Gyoushounin Roma, il primo capitolo! Si prospetta interessante...

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Mi fa molto piacere ricevere opinioni su quello che scrivo, quindi non siate timidi, lasciatemi un vostro pensiero! ^_^