domenica 27 aprile 2014

Corto Maltese





A volte ritornano, ancora una volta è il caso di dirlo. Personaggi che ti hanno fatto sognare e che poi sono scivolati via, lasciando il posto ad altri mondi ed altri sogni, in un accumulo a volte frenetico di passioni del momento. E poi ti ritrovi a guardare una pubblicità, ed a decidere che in fondo non è cambiato nulla, e che dopo anni ed anni sei ancora innamorata di un avventuriero vagabondo con il cappello da marinaio e la lingua da poeta un po' folle. Per dirla in breve, insomma, mi sono ritrovata a rileggere le storie di Corto Maltese, alcune recuperate dagli scaffali di casa o della biblioteca, altre ristampate di fresco ed ancora profumate di carta nuova.
E poi, visto che è qualche giorno che questo blog langue, ho deciso di parlarne qui, mettendo per iscritto qualche pensiero, e magari, chissà, incuriosendo quelli di voi che non hanno mai avuto l'occasione di ammirare il genio di Hugo Pratt.

L'importante è che tu stia finalmente scrivendo. Stavo iniziando a pensare che fossi stata sul serio divorata dai criceti zombie come un certo Piccolo Troll di nostra conoscenza continua a ribadire. Ora, iniziamo dall'inizio: chi è Hugo Pratt?

Questo autore, nato nel 1927 a Rimini e cresciuto a Venezia, ha già nei geni quell'arcobaleno di terre lontane e viaggi che poi porterà sulla carta, discendente di nonni inglesi, ebrei e turchi. Ancora giovane, segue il padre militare in Africa, dove incontra nuove culture, ma anche i romanzi d'avventura e soprattutto i fumetti americani che lo convinceranno ad intraprendere la strada del disegnatore. Nel 1949 si trasferisce in Argentina, dove rimarrà fino agli anni '60, quando tornerà in Italia. Nella sua lunga carriera ha creato moltissimi personaggi, e sviluppato uno stile di disegno unico, che combinato con la straordinaria poeticità delle sue storie ha contribuito a far comprendere il fumetto come forma d'arte. Hugo Pratt si spegne nel 1995 in Svizzera, ma i suoi figli di carta ed inchiostro continuano a girare, ristampati ed ammirati, ancora oggi. Proprio in questo periodo a Rimini, la sua città natale, c'è una mostra di acquerelli, chine e serigrafie di sua mano, anche se non ho ancora avuto l'occasione di andarci.
Ma avevo deciso di parlare di uno dei suoi personaggi più celebri, Corto Maltese. Viaggiatore e sognatore, pirata e gentiluomo, irriverente e romantico avventuriero, Corto è un personaggio complesso e sempre alla ricerca di qualcosa, che sia un tesoro, una vecchia amica o semplicemente la verità. Alla sua prima apparizione, in "La ballata del mare salato", è alla deriva nell'oceano, legato ad una zattera. E per molte delle sue avventure continua ad essere metaforicamente così, alla deriva, trascinato dalla corrente delle storie e a volte dalla Storia eppure sempre capace di stare a galla e di rialzarsi. Osservatore poetico ed ironico di realtà esotiche, sognatore che tenta invano di ammantarsi di cinismo, non esita a mettersi in gioco ed a sporcarsi le mani, ma poi è sempre pronto a ripartire, sull'onda dell'avventura. Incontra, o accenna ad aver incontrato, personaggi storici come Butch Cassidy, Stalin, Jack London, James Joyce ed Hernest Hemingway. Dalle isole del Pacifico all'America Latina, all'Europa sconvolta dalla prima guerra mondiale, all'Africa ed all'Asia, Corto gira il mondo ed il disegno di Pratt si adegua, regalandoci mari e deserti, prati irlandesi e distese di neve siberiane, città uscite da un sogno come una magica ed indimenticabile Venezia. Ed in questi scenari, resi con un tratto essenziale che li avvolge in un'atmosfera surreale, si svolgono storie ugualmente surreali, in bilico tra realtà e magia... o forse è tutta una coincidenza, oppure un sogno, oppure una combinazione tra tutto questo.



E poi ci sono i personaggi, compagni di viaggio o avversari, o entrambe le cose: come Rasputin, vecchia conoscenza di Corto che da "La ballata del mare salato" continua a ricomparire e scomparire nella vita del marinaio, minacciando regolarmente di ucciderlo e dimostrando in più occasioni la sua vena di follia, ma al tempo stesso cercandone l'alleanza e trascinandolo in nuove avventure. Ci sono soprattutto splendide figure femminili, ancora una volta grazie ad un tratto di disegno unico che ne fa creature eteree ed oniriche, ma che spesso cela personalità forti in grado di tenere testa tranquillamente al fascino del nostro Corto. La mia preferita è Bocca Dorata, misteriosa ed affascinante maga dall'età indefinita che alla lettura delle carte unisce il senso degli affari.



Per quanto riguarda le singole storie, non saprei sceglierne una preferita. Data la mia passione per l'Irlanda, mi è piaciuto molto il ciclo delle "Celtiche". "Concerto in O minore per arpa e nitroglicerina" è ambientato proprio in Irlanda, dove Corto arriva per un vecchio amico appena morto nella lotta tra indipendentisti ed inglesi, e si ritrova coinvolto in una storia di tradimenti e pallottole. "Sogno di un mattino di mezzo inverno" vede il marinaio impegnato a sventare un'invasione tedesca in Inghilterra, con l'appoggio di Puck, della fata Morgana e del mago Merlino... o forse è tutto un sogno all'ombra di Stonehenge.
Un altro luogo per cui ho una grande passione è Venezia.

Passione non ricambiata, considerando che ogni volta che ci vai ti perdi, rischi di finire in un canale o sostieni che i piccioni vogliono assalirti. Ma soprassediamo.

E quindi, tra le mie avventure preferite di Corto, non poteva mancare "Favola di Venezia", in cui il maltese è alla ricerca di un leggendario smeraldo, la clavicola di Re Salomone, tra i canali ed i tetti della Serenissima. Tra circoli massonici ed inseguimenti, l'avventura oscilla ancora una volta tra realtà e sogno, con lunghe sequenze d'azione che non hanno nulla da invidiare ad un film e riflessioni filosofiche surreali degne di un poeta, come in fondo Pratt e Corto sono senza dubbio.
Sempre a Venezia, o forse solo in un ricordo di questa che aleggia nell'inconscio di Corto, insieme alla sempre misteriosa Bocca Dorata, inizia "Corte sconta detta arcana", avventura asiatica di Corto, che lo porta da Hong Kong alla Siberia, inseguendo un treno carico di ricchezze insieme all'immancabile e sempre più folle Rasputin ed a Shangai Lil, donna decisa e ricca di risorse. Una storia ricca d'azione e di improvvisi colpi di scena, ma al tempo stesso, come sempre accade con Corto, di poetica ironia.
Ma naturalmente ci sono anche altre storie, e sono tutte degne di essere lette e ricordate, anche così tanti anni dopo essere comparse per la prima volta. Hugo Pratt, commentando la fine del suo eroe più famoso, disse:
« Corto Maltese non morirà, Corto Maltese se ne andrà perché in un mondo dove tutto è elettronica, è calcolato, tutto è industrializzato, è consumo, non c'è posto per un tipo come Corto Maltese. »

Secondo me, non è così. C'è ancora posto per un tipo come Corto, se non nella nostra realtà, almeno nei nostri sogni. E voi, siete d'accordo?



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