sabato 22 febbraio 2014

Il ritorno delle Trenitaliche Tragicommedie (con finale a sorpresa)




Ah-ehm. Mi tocca di nuovo fare l'introduzione ad uno degli inutili post di Clara sulla sua vita e sulle sue disavventure da studentessa fuori-sede, ma sinceramente non ne ho voglia. Quindi fate finta di avere appena letto un'introduzione e passiamo la parola all'interessata.

L'interessata ha detto che non te la caverai così facilmente, quindi fai quell'introduzione così poi possiamo andare avanti.

Perché a me? Non puoi farla tu, che ti diverti tanto?

Va bene, va bene! Allora, carissimi lettori di Animula Solivaga, Clara ha unilateralmente deciso che al mondo interessa conoscere episodi significativi della sua esistenza di universitaria fuori-sede alle prese con Trenitalia. Perciò, ecco la cronaca di una giornata di fatiche e peripezie, attese e colpi di scena, tra stazioni fantasma e treni di trasporto bestiame. Ecco a voi, in terza persona e con tante lettere maiuscole... le Trenitaliche Tragicommedie!

Io sto facendo il rullo di tamburi in sottofondo, se non lo sentite è perché siete ancora sani di mente.

Scena: Clara è sul pianerottolo tra due vagoni di un treno regionale, precariamente seduta su uno di quei micro-sedili a scomparsa accanto alla porta, con un computer in equilibrio precario sulle ginocchia e la sua fedelissima valigia, affettuosamente soprannominata "maledetto-sacco-di-cemento-perché-non-hai-un-meccanismo-di-levitazione-per-fare-le-maledette-scale", incastrata vicino ai gomiti. Intorno a lei, altri giovani sventurati nella stessa condizione mentale, ossia agonizzante desiderio di essere già a casa.
Il treno arriva alla celebre Stazione-Che-Dicono-Essere-Importante-Ma-Sta-In-Mezzo-Al-Nulla. E si ferma. Tutto normale, è una pausa prevista, tra pochi secondi ripartirà verso Stazione-Trafficatissima-In-Cui-Clara-Deve-Fare-Le-Corse-Per-Prendere-La-Coincidenza. Clara stringe forte il computer per non rischiare disastri alla partenza.
La partenza non avviene.
Clara attende pazientemente.
Un minuto.
Cinque minuti.
Dieci minuti.
La Voce, non la cara Voce che tutti i lettori di questo blog conoscono ed amano, ma la Voce del Destino Crudele altrimenti detta Tizio degli Annunci in Stazione rimbomba:
"Causa investimento nella Stazione-Che-Nessuno-Ha-Mai-Sentito-Nominare-Ma-Per-Cui-Passa-Tutto-Il-Traffico-Ferroviario-Possibile, il treno ripartirà con un ritardo ancora da determinare".


A quel punto, le domande iniziano ad affollarsi nella mente di Clara: riuscirà il treno a ripartire? Riuscirò a prendere, se non la coincidenza prevista, almeno il treno dopo che ormai ho imparato a segnarmi per ogni eventualità? Riuscirò a lasciare Stazione-Che-Dicono-Essere-Importante-Ma-Sta-In-Mezzo-Al-Nulla? Dove sarà mai Stazione-Che-Nessuno-Ha-Mai-Sentito-Nominare-Ma-Per-Cui-Passa-Tutto-Il-Traffico-Ferroviario-Possibile? Quale è il senso della vita? Ah, no, aspetta, l'ultima non è così rilevante...
Nel frattempo, passano i minuti. Gran parte dei passeggeri ha iniziato a passeggiare avanti ed indietro, gettando occhiate preoccupate al tabellone che non fornisce alcuna informazione utile. La Voce del Destino Crudele, dopo il suo lapidario annuncio, tace. Il controllore non ha la minima idea di quanto ripartiremo, ma non c'è da preoccuparsi, appena avranno liberato i binari saremo i primi a partire. I primi regionali, perché ovviamente le Frecce hanno la precedenza. Ehi, poveracci, avrete mica la pretesa di essere considerati esseri umani anche voi, che pretendete addirittura di risparmiare per acquistare frivolezze come pranzo e cena?
I minuti passano.
Clara si rende utile spiegando a tutti i nuovi arrivati in stazione, che si stanno chiedendo inutilmente dove siano finiti i treni che avrebbero dovuto prendere, che qualcuno è stato investito a Stazione-Che-Nessuno-Ha-Mai-Sentito-Nominare-Ma-Per-Cui-Passa-Tutto-Il-Traffico-Ferroviario-Possibile.
Dopodiché, Clara torna al treno in tempo per scoprire dagli altri passeggeri che Trenitalia ha risolto parte del problema. Nell'impossibilità di far giungere altri treni dalla direzione opposta, quello lì sta per ripartire verso la destinazione di partenza.
Ora, questa è una buona cosa per chi stava attendendo disperatamente di poter lasciare Stazione-Che-Dicono-Essere-Importante-Ma-Sta-In-Mezzo-Al-Nulla nella direzione da cui Clara proviene.
Non lo è per tutti gli altri, visto che non c'è servizio sostitutivo.
Dopo lunga riflessione, Clara finisce per valutare tre opzioni.
A - Uscire da Stazione-Che-Dicono-Essere-Importante-Ma-Sta-In-Mezzo-Al-Nulla, prendere un cartone, e scriverci un messaggio con il pennarello, sperando di impietosire un automobilista che la porti almeno a Stazione-Trafficatissima-In-Cui-Clara-Deve-Fare-Le-Corse-Per-Prendere-La-Coincidenza.
B - Uscire dalla stazione, acquistare un coltello molto affilato, e prendere in ostaggio il personale della biglietteria fino a quando Trenitalia accetterà di organizzare un autobus sostitutivo.
C - Fare una corsa per prendere dal binario opposto il treno che va a Stazione-Dalla-Parte-Opposta-Della-Regione, e da lì prendere un altro treno verso casa, impiegando un paio d'ore in più.

Ora, l'opzione A è irrealizzabile per la mancanza di cartone e pennarelli. L'opzione B presenta piccoli inconvenienti di carattere legale, anche se trasformerebbe  Clara in un idolo della resistenza pendolare. Inoltre Clara non ha complici, anche se non ha dubbi che ne troverebbe, e neanche cappelli da "Assalto al treno":




Rimane l'opzione C. E qui Clara dimostra la sua ingenuità, perché va addirittura a farsi il biglietto per Stazione-Dalla-Parte-Opposta-Della-Regione. Solo quando sale sul treno, soddisfatta di sé, scopre che comunque il controllore le avrebbe tenuto buono il suo vecchio biglietto, in quanto impietosito da altri due viaggiatori che stanno facendo la stessa mossa geniale, ma in modo molto più geniale.
Clara si ripromette di risparmiare su caffè e dolci per ammortizzare il danno, e di farsi un po' più furba.
Il treno parte, diretto a Stazione-Dalla-Parte-Opposta-Della-Regione, e Clara attacca bottone con gli altri due viaggiatori più furbi di lei, un ragazzo ed una ragazza. La ragazza ha un'aria familiare, forse non è la prima volta che prendono lo stesso treno.
La ragazza chiarisce a Clara che hanno fatto lo stesso liceo, stesso anno, sezioni diverse. Clara si ripromette di controllare a che età arriva l'Alzheimer.
In tre, il viaggio è assai meno traumatico. Mentre il treno avanza lentissimamente, con pause ad ogni singola Stazione-Mai-Sentita-Nominare (ovvero Sul-Serio-Questo-Paese-Esiste-Nella-Mia-Regione?), la conversazione decolla.
Quando il treno arriva finalmente a Stazione-Dalla-Parte-Opposta-Della-Regione, Clara ha esaurito la sua fedelissima bottiglietta d'acqua, la sua pazienza, e la sua fiducia nel mondo. In compenso ha imparato più cose di quante ne abbia mai sapute in cinque anni su Tizia-Dello-Stesso-Liceo, altrettanto su Altro-Tizio-Sconosciuto, ed ha imparato molti nuovi nomi di paesi.
Altro-Tizio-Sconosciuto ha i genitori che vengono a prenderlo a Stazione-Dalla-Parte-Opposta-Della-Regione. Clara e Tizia-Dello-Stesso-Liceo lo guardano con odio, prima di precipitarsi a supplicare il controllore del treno verso casa che le lasci salire nonostante il loro biglietto sia per una linea diversa. Per fortuna anche questo controllore rivolge loro uno sguardo di compassione ed un consenso venato di comprensione per le altrui disgrazie. Chissà quante volte gli è già capitato.
Risultato finale, Clara arriva a casa con qualche ora di ritardo sui programmi, ha già cancellato l'aperitivo con un'amica che non vede da secoli e che non vedrà per qualche altro mese, persa l'unica occasione buona, e sta per fare una crisi isterica.
Tentativo di sfogarsi con il padre, venuto a prenderla in stazione.
Clara: "Ma poi, non so io, ma se uno si vuole buttare sotto un treno non può farlo a metà settimana? Su una tratta di quelle dove non passano i pendolari?"
Papà: "In effetti uno si è buttato sotto il treno. Diciassette anni."
Clara passa il resto della serata a sentirsi una persona crudele, insensibile e molto, molto stanca.

Fine (per ora) di questo episodio



E concludiamo con l'immagine di un treno che non è gestito da Trenitalia. Chi lo riconosce?

Il vincitore otterrà la soddisfazione di aver vinto, poi non dite che non siamo generosi.

Parlando di generosità... Piccolo Troll, Voce, non trovate che dobbiamo festeggiare qualcosa oggi?

Il tuo ritorno a casa sana e salva? Nah, non credo proprio.

Sigh, smemorati. Va bene, vi rinfresco la memoria. Cosa ne dite di questo post?

Ma... ma... è vero! Piccolo Troll, è l'anniversario della tua prima comparsa in questo blog!

Cosa? Mi stai dicendo che sono qui da un anno?

Proprio così, un anno di Piccolo Troll. E per festeggiare, ho un regalo per voi... sì, anche per la Voce, visto che per il compleanno le ho fatto solo il biglietto.

Non un altro costume imbarazzante, non un altro costume imbarazzante, non un altro costume imbarazzante.

Voglio il regalo!

Il regalo è qui di fianco, e da oggi in poi sarà parte integrante del blog. Scorrete un po', tutti quanti, guardate di cosa sto parlando...

Una tartaruga! Guarda, Voce, abbiamo una tartaruga blu che si chiama come quella di Mondo Disco!

Clara, hai adottato una tartaruga a nostro nome? Vorrei fare una battuta acida, ma sono spiazzata dal pensiero gentile. Devo dire che stavolta non sei stata così male.

Grazie, Voce, significa moltissimo ammesso da te. E sapete quale è  la cosa più adorabile? I lettori possono interagire con Atuin, darle da mangiare (basta cliccare su "more") e farla nuotare. Ammettetelo, ci voleva qualcosa di carino per attirare più gente ;)

Stai dicendo che io non sono abbastanza carino?

Non deprimerti, Piccolo Troll, vai benissimo anche tu.

Awwww, quanto siete dolci! Va bene, ora vi lascio ai festeggiamenti per l'anniversario. Arrivederci a tutti i lettori, ci vediamo al prossimo post!

E tanti auguri a me.

E ricordate di dare da mangiare ad Atuin prima di andarvene!



2 commenti:

  1. Il Galaxy Express... probabilmente impiega di meno quello a fare il giro della Galassia che non un treno regionale a fare tre fermate :-)

    Auguri al Piccolo Troll per il compleanno!

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    1. Togli il probabilmente, è così. Se la serie fosse stata prodotta in Italia, non sarebbero arrivati neanche fuori dall'atmosfera.
      Piccolo Troll ringrazia per gli auguri ;)

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