venerdì 27 settembre 2013

Atene a volo... di civetta.

Atene, città di splendore e squallore. Monumenti conosciuti in tutto il mondo stridono in violenta contraddizione con i segni di una crisi che ha colpito la Grecia assai duramente. Musei in condizioni perfette a pochi metri dai cartoni dei senzatetto, quartieri di ristorantini eleganti alternati a vie ricoperte da scritte di "affittasi" o "vendesi". Visitare questa città è stata per me un'esperienza strana, esaltante e deprimente al tempo stesso, e sicuramente diversa da quello che mi ero aspettata.
Ci vorranno parecchi post per sgomitolare tutte le sensazioni che questo viaggio ha suscitato, per mostrarvi tutte le foto che ho scattato, per suggerire tutti i luoghi che ho visitato. Ma non ho particolarmente fretta, e spero che non ne abbiate neanche voi.
Per prima cosa, quindi, voglio suggerirvi, se mai visiterete Atene, di osservarla dall'alto. Arrampicatevi su uno dei colli e lasciate vagare lo sguardo sulla distesa che si stenderà di fronte a voi, molto più affascinante così che in mezzo a condomini e vie trafficate. Spingete il vostro sguardo fino al mare, fino alle montagne, e gioite nel riconoscere dall'alto quei luoghi dove la civiltà greca ha compiuto passi così fondamentali anche per oggi.
Il primo luogo che viene in mente è ovviamente l'acropoli, ma a quella dedicherò una descrizione a parte. Molto meno conosciuti sono invece altri due "punti panoramici" che personalmente ho adorato.
Per primo, l'Areopago. Su questo colle roccioso, nel VI-V secolo avanti Cristo, si riuniva il consiglio degli anziani, gli ex-arconti che controllavano il rispetto delle leggi della città. Ora, di sera, i giovani ateniesi si radunano per stare in compagnia, chiacchierare, bere, o condividere un attimo di romanticismo di fronte alle luci della città che lentamente si addormenta.
Raggiungerlo non è difficile, anche se richiede un paio di buone scarpe da ginnastica, perché nel tratto finale ci si inerpica tra rocce scivolose che lo scorrere dei millenni non sembra avere scalfito. Dalla cima si può vedere da un lato l'acropoli illuminata a giorno da potenti riflettori, che si staglia, maestosa, dorata e senza tempo, sul cielo violaceo di afa. Dall'altro, le luci della città formano eleganti arabeschi nell'oscurità degli edifici, in mezzo a cui procedono spediti i fanali delle auto. Lo spettacolo è magico, e purtroppo la mia scarsa macchinetta non è riuscita a catturarlo. Ho provato tuttavia a muoverla durante lo scatto, e sono riuscita a creare un gioco di luci che personalmente trovo affascinante:


Potrebbe essere qualunque luogo, qualunque cosa, questa matassa di fili luminosi che si intricano e tremolano sotto la cappa di un cielo rossastro. Fidatevi se vi dico che è Atene, Atene vista da uno dei suoi luoghi più antichi.
Se sull'Areopago si riunivano quindi gli anziani, l'assemblea di tutti i cittadini dotati di diritti aveva invece luogo sulla Pnice, un altro dei colli ateniesi. Esso ed i due colli vicini, quello delle Ninfe e quello delle Muse, sono stati uniti in un parco che personalmente ho apprezzato, mirabile esempio di come l'architettura possa riuscire a preservare sia natura sia archeologia senza danneggiamenti. Sui colli si inerpicano comodi sentieri che, passando tra ulivi e arbusti, permettono di raggiungere tutte le evidenze del passato di Atene che sono state disseppellite su questa collina, tra cui quella che secondo la tradizione era la prigione di Stato, scavata nella roccia, e soprattutto il monumento del Filopappo, di epoca ellenistica, sulla sommità della Pnice. Ci sono molti punti panoramici lungo il percorso, a varie altezze, e da uno di esse ho scattato questa foto all'Acropoli antistante ed al Partenone in restauro:





Poi c'è il monumento del Filopappo, per cui dovrete accontentarvi di questa immagine, dal momento che la mia fedelissima macchinetta ha esalato il suo ultimo respiro a pochi metri dalla cima.


Se qualcuno avesse compreso il significato del termine batterie RICARICABILI, ergo da ricaricare, questo non sarebbe successo. Sul serio, c'erano delle inquadrature stupende là in cima, panorami da brivido, e la vostra Clara cosa fa? Lascia scaricare la fotocamera! Costei arriva a livelli di sbadataggine cosmici.
Per una volta mi tocca dare ragione alla Voce nella mia testa. In ogni caso, il succo del discorso non cambia. Se mai andrete ad Atene e vorrete farvi un'idea della città dall'alto, ricordatevi questi due luoghi: Areopago e Pnice, non potete sbagliare.
A presto per altre informazioni sul mio viaggio in Grecia! ^_^

Clara


2 commenti:

  1. Quanto vorrei andarci...! Dev'essere stato un viaggio bellissimo, batterie a parte! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è stato un viaggio stupendo. Abbiamo visitato Atene e parte del Peloponneso, e vedere dal vivo quello che finora avevo potuto soltanto ammirare su libri e fotografie è stata una grande emozione.

      Elimina

Mi fa molto piacere ricevere opinioni su quello che scrivo, quindi non siate timidi, lasciatemi un vostro pensiero! ^_^