giovedì 4 aprile 2013

Scarlett Thomas


Buongiorno a tutti, lettori intenzionali o accidentali.
Il post di oggi parlerà di libri, e per la precisione di un'autrice che io apprezzo molto: Scarlett Thomas. Il suo stile scorrevole e vivace, l'originalità fresca ed imprevedibile delle sue trame, la vena di ironia a tratti surreale, la capacità di giocare sull'ambiguità tra reale e fantastico, la scioltezza nel parlare senza paura anche di elementi "tabù" per molti altri scrittori, e la profondità delle sue protagoniste, donne vere con i problemi di ognuna di noi, le hanno guadagnato un posto sicuro nel mio personale pantheon degli autori.
Ma che cosa scrive la Thomas? Direi che è molto difficile incasellare lei e la sua opera in un unico genere, senza limitarne la straordinaria complessità, quindi passo direttamente a parlare di tre dei suoi libri.

Che fine ha fatto Mr Y?

Strani eventi accadono intorno ad Ariel Manto, studentessa della British University. Prima scompare il suo professore, poi l'università crolla davanti ai suoi occhi, infine in un negozio di libri usati si imbatte in una copia di un libro rarissimo e maledetto, "Che fine ha fatto Mr Y.". Scritto da Thomas Lumas, uno scienziato del XIX secolo che compiva esperimenti sui poteri della mente umana, il libro è in grado di trasportare chi lo legge nella "Troposfera", dove è possibile viaggiare nel tempo e nello spazio entrando nelle menti di altri uomini. È una porta dimensionale che schiude un mondo di conoscenze, ma anche molti pericoli da cui Ariel dovrà fuggire... o è soltanto un'affascinante allucinazione? Il romanzo di Scarlett Thomas intreccia la suspense di un thriller con le visioni della fantascienza, realizzando una sorta di cocktail di filosofia, fisica, scienza e letteratura.



Ecco il libro che è stato il mio primo incontro con questa autrice. L'ho letto una prima volta tutto d'un fiato, sbirciando brani delle pagine successive nella fretta di arrivare a scoprire cosa succedesse dopo. Poi ho fatto un metaforico respiro profondo e l'ho affrontato una seconda volta con la dovuta calma, assaporando tutti i dettagli che mi ero lasciata sfuggire nell'inseguimento di una trama affascinante che intreccia teorie scientifiche, ricerche sul paranormale, tematiche religiose, riflessioni intime, scene d'azione, sequenze surreali e sviluppi sentimentali, fino ad un finale aperto che ti lascia a desiderare almeno un altro capitolo. Alcuni punti, soprattutto quando si spiegano le teorie su cui si fonda la vicenda, possono essere un po' pesanti, ma non lasciatevi abbattere. Vale decisamente la pena di arrivare fino in fondo.

L'isola dei segreti



Sono giovani e motivati. Hanno poco più di vent'anni. E hanno voglia di cambiare vita. La loro grande opportunità si nasconde dietro una semplice e all'apparenza innocua inserzione sul giornale: "Giovani brillanti cercasi per grande progetto". Un breve colloquio di presentazione, un sorso di caffè... e i nostri sei aspiranti eroi si ritrovano sulla spiaggia di una misteriosa isola. Non sanno come ci sono arrivati, non sanno chi ha assegnato loro quelle stanze simmetriche, tre per le ragazze e tre per i ragazzi, chi ha dato loro cibo e acqua in abbondanza. Soprattutto non sanno cosa devono fare.








Scarlett Thomas prende una trama degna del miglior thriller, mantiene i colpi di scena che caratterizzano questo genere, ma li combina in maniera inedita con la formazione e la crescita di un gruppo di giovani assai particolari ed al tempo stesso normali. Emily, Thea, Anne, Bryn, Jamie e Paul hanno tutti qualcosa di diverso, una o più caratteristiche che li estraggono dalla media dei giovani protagonisti di altre opere, ma al tempo stesso hanno qualcosa di incredibilmente reale, i problemi, le passioni e le interrogativi di ciascuno di noi. E sono proprio questi aspetti, quelli della loro vita quotidiana, ad essere messi in luce nei dialoghi e nei ricordi che compongono gran parte del libro. L'esplorazione dell'isola e la ricerca di una via di fuga passano in secondo piano rispetto all'esplorazione delle personalità dei sei "prigionieri" e delle relazioni che si sviluppano tra di loro, alla ricerca di un'identità, di uno scopo, di qualcosa che cambi le loro vite. L'isola diventa lo scenario di un percorso di presa di coscienza, ma con la tranquillità, a tratti, di un'escursione con gli amici, fatta risaltare da riferimenti a film, musica e videogiochi.
Ed anche qui, il finale arriva inaspettato e scioccante, mentre il lettore è sempre più invischiato in sei menti, sei anime, ed un'unica ambientazione sospesa fuori dal tempo e dal caos rumoroso della quotidianità.




Il nostro tragico universo

Si può sfuggire allo scorrere del tempo, come scrive l'autore di La scienza di vivere per sempre? Esiste una connessione profonda tra la presenza di uno strano essere a Dartmoor, una nave in bottiglia, il tracciato di un ricamo all'uncinetto che rappresenta il mondo intero e le fate di Cottingley? Tra una recensione da consegnare e un libro da scrivere, Meg Carpenter non se la passava né troppo bene né troppo male. Aveva un ragazzo che era il classico inetto, certo. Arrivare alla fine del mese non era proprio una passeggiata, certo. E i libri erano tutta la sua vita, si potrebbe dire. Almeno fino a quando, tra le pagine di un testo di pseudoscienza, Meg non ha cominciato a guardare il suo tragico universo con occhi diversi. Tra psicologia e tarocchi, enigmi buddisti e teoremi di fisica, antiche cosmologie e leggende fatate, Meg si è messa alla ricerca delle risposte definitive a tutte le domande sul senso della vita e su come le relazioni nascano, crescano e poi, miseramente, muoiano.


Ultimo libro, che ho finito di divorare la settimana scorsa, e forse il più particolare di tutti. Qui non c'è un grande enigma da risolvere, non c'è un'avventura da affrontare, se non la più strana delle avventure ed il più inestricabile degli enigmi: la vita, quella di ogni giorno. Ma a dare un punto di vista nuovo e fresco a questa vita, per la protagonista, c'è un libro che si ritrova a recensire. Da lì, per una serie di avvenimenti, quei giorni che si trascinavano stanchi e monotoni lasciano il posto ad una serie di piccoli e grandi mutamenti, che forse non rivoluzionano il mondo, ma di sicuro hanno un forte effetto per Meg. E - questa è forse la grande lezione di un libro che a tratti può essere preso come un "romanzo filosofico" - potrebbero avere effetto su chiunque. La storia di Meg ti porta a riflettere su come basti poco, a volte, per vedere tutto sotto una luce diversa ed imprimere una svolta alla propria esistenza. Perché Meg è una donna autentica, come autentica è la sua relazione stagnante con il fidanzato e convivente, autentico è l'adulterio con relativa crisi esistenziale dell'amica Libby, autentici sono tutti i personaggi che si muovono nel microcosmo di una cittadina inglese. E se non tutto trova la sua spiegazione razionale, se non tutto può essere ricondotto ad un finale coerente che chiuda ogni domanda, forse è perché questo nella vita autentica non succederà mai.

E così si conclude questo post, nella speranza di aver convinto qualcuno a leggere almeno uno di questi tre libri che io ho apprezzato moltissimo. Tanti saluti a tutti i lettori e (spero) a presto!

Clara

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